Assisto mio fratello con Legge 104, posso chiedere di cambiare l’orario di lavoro? Ecco cosa prevede la legge

I lavoratori caregiver, sono coloro che assistono un familiare con disabilità grave (ai sensi della Legge 104), una missione non facile che molte volte crea problemi nell’attività lavorativa.

La legge 104 tutela i caregiver attraverso varie misure anche nel campo lavorativo, ad esempio: permessi di tre giorni retribuiti, congedo straordinario, eccetera.

Fratello e sorella
Assisto mio fratello con Legge 104, posso chiedere di cambiare l’orario di lavoro? Ecco cosa prevede la legge (sorrentojazz.it)

Di recente, una sentenza emessa dalla Corte di Giudiziaria Europea ha dichiarato che la normativa Europea deve essere interpretata in modo ampio con una maggiore tutela verso i diritti dei caregiver.

Lavoratore caregiver e normativa europea

La legge deve tutelare i disabili ma anche coloro che subiscono uno svantaggio lavorativo a causa del legame con il familiare disabile da accudire (causa C-38/24). In effetti, la Corte evidenzia un aspetto molto delicato che pone il lavoratore caregiver in un’ottica di tutela finora non considerata. Il lavoratore caregiver vive una posizione di svantaggio a causa delle regole aziendali (ad esempio l’obbligo di turni a rotazione) che in alcuni casi non sono conciliabili con l’assistenza.

mani di una donna anziana in altre mani
Lavoratore caregiver e normativa europea (sorrentojazz.it)

Alla domanda: Assisto mio fratello con Legge 104, posso chiedere di cambiare l’orario di lavoro? La Corte ha esaminato un caso simile, in cui una madre era costretta a fare turni di mattina e non riusciva ad accudire il figlio. Pertanto, aveva chiesto all’azienda di cambiare la turnazione. La Corte Giudiziaria Europea ha chiarito che negare un simile adattamento a priori, senza un’equa valutazione, può essere considerata una discriminazione indiretta, vietata dal diritto dell’Unione.

La sentenza chiarisce quali sono gli obblighi effetti del datore di lavoro, il quale non può trincerarsi dietro ad una semplice risposta “non è possibile” ma dovrà assumere un ruolo attivo e dialogare con il lavoratore considerando le problematiche che lo hanno spinto a chiedere il cambio di orario.

In base alla direttiva 2000/78, il datore di lavoro ha il dovere di valutare caso per caso e adottare “soluzioni ragionevoli”, per consentire al caregiver di mantenere la sua occupazione e accudire il familiare disabile. Il datore di lavoro non deve solo accogliere la richiesta ma deve effettuare una vera e propria valutazione interna e trovare la condizione più idonea. La Corte indica alcuni esempi che il datore di lavoro può considerare per favorire il proprio lavoratore, nello specifico: concedere un turno fisso; ridurre l’orario lavorativo trasformando il rapporto di lavoro in part-time; riassegnare la posizione lavorativa in un incarico diverso con orari e mansioni che permettano il lavoratore di accudire il disabile; considerare un lavoro più flessibile (ad esempio lo smart working).

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